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DONK HUMANITARIAN MEDICINE odv

Cosa abbiamo realizzato grazie
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Dal 2012 ad oggi i volontari di Donk Humanitarian Medicine odv hanno visitato oltre 20.000 persone, italiane e straniere, che a diverso titolo hanno difficoltà di accesso al Servizio sanitario nazionale. Ad oggi gli ambulatori attivi sono 8 con sede fissa a Trieste e 2 mobili che toccano i territori di Trieste, Gorizia ed Udine, oltre alla reperibilità telefonica 7/7 giorni. 

La nostra associazione ha ricevuto 9.072,49€ dalle erogazioni dell’anno 2023, 143 persone hanno scelto di sostenere il Diritto alla Salute con la loro firma. Grazie alle donazioni ricevute abbiamo potuto aiutare persone come Khan, Elena, Umar, Amin, ma anche la famiglia Demir.

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Khan

una storia di coraggio e determinazione
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Elena

una storia di orientamento
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Amin

La storia di Amin, di un canestro e di una pallina
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Khan, una storia di coraggio e determinazione

Khan, il cui nome è di fantasia per rispetto della privacy, è un ragazzo afghano di 20 anni che viene visitato presso l’ambulatorio del Centro diurno di San Martino al Campo di Via Udine a Trieste a causa di una ferita alla gamba ed una frattura alla mano.
Diversi anni prima nel suo Paese d’origine era stato colpito ad un gamba da un proiettile e quindì medicato e curato. In seguito la ferita si era riaperta ed infettata e questa volta non gli era stato possibile accedere ad un presidio medico; per questo la ferita, trascurata per sette anni, è diventata una patologia cronica.
Nel frattempo, il ragazzo parte per cercare un futuro migliore in Europa dove inizia a lavorare. Proprio sul posto di lavoro subisce un infortunio e si rompe una mano; purtroppo la frattura non si rimargina correttamente a causa delle scarse cure mediche ricevute.
Khan non si dà per vinto e decide di spostarsi nuovamente, arriva a Trieste ed entra in contatto con Donk HM odv. Viene quindì visitato da un ortopedico e da un infettivologo, e dopo diversi accertamenti ed esami, viene operato alla gamba per bloccare l’infezione. In seguito, grazie alla riabilitazione post-intervento, che segue con scrupolo, ritrova i movimenti completi.
Alla fine di questo percorso, grato per le cure ricevute, decide di proseguire il suo viaggio verso un altro Stato europeo, questa volta con passo sicuro e la determinazione che lo ha sempre contraddistinto.
In bocca al lupo Khan, è stato un piacere aiutarti.

Elena, una storia di orientamento

Elena, il cui nome è di fantasia per rispetto della privacy, ha poco più di 50 anni ed è una cittadina comunitaria che vive in Italia da diversi anni. Si è stabilita in una città del Centro Italia dove ha preso la residenza e ricevuto i documenti italiani, compresa la tessera sanitaria e l’assegnazione del medico di base.
Decide di spostarsi a Trieste per poter stare vicino a un’amica che già vive qui e trova quasi subito un impiego in regola a tempo determinato come badante.
Un giorno accusa dolori di tipo ginecologico e contatta il suo medico di base che non potendola visitare la invita a prendere appuntamento con un medico di Trieste.
Elena non può permettersi una visita privata e, su consiglio dell’amica, si rivolge ai medici attivi su Donky, l’ambulatorio mobile.
Viene poi contattata da Linda, figura di riferimento dell’associazione, a cui spiega di non sapere come muoversi all’interno del Sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia, si sente confusa e smarrita.
Linda prende a cuore questa situazione e si mette al lavoro per poterle fornire il miglior aiuto possibile: “In questa occasione mi sono resa conto che nonostante io lavori da anni a stretto contatto con la Sanità, alcune delle informazioni apprese sono state una vera novità. Inoltre ho potuto approfondire le difficoltà nel destreggiarsi tra i vari servizi sanitari che può vivere una persona che arriva da un’altra regione italiana.
Elena è stata felice dell’aiuto ricevuto, si è sentita compresa ed ascoltata in un momento di impotenza, è stato un piacere per Donk HM odv poterle dare le informazioni necessarie a risolvere il suo disagio ed orientarla all’interno del sistema sanitario.
Se anche tu, come Elena, hai bisogno di orientamento ai servizi sanitari del territorio triestino e goriziano non esitare a contattarci all’indirizzo email: segreteria@donkhm.org

Umar, operato al cuore

Umar, nome di fantasia per rispetto della privacy,  è un ragazzo pakistano che si rivolge a Donk HM odv per un dolore allo stomaco, soltanto durante la visita rivela anche un dolore al petto, all’altezza del cuore. 
La nostra volontaria Giovanna Cornelio che lo visita si trova davanti un giovane, che sembra, in buona salute, pensa si tratti soltanto di un po’ d’ansia sviluppata per lo stress del viaggio affrontato per arrivare in Italia, ma una volta auscultato il cuore sente dei soffi molto forti. 
Si confronta con il presidente dell’associazione, il cardiologo Stefano Bardari ed insieme decidono di ricoverarlo. 
Grazie al mediatore Ali, Umar rivela di avere un problema al cuore, ma nel suo Paese non ha mai potuto approfondire le visite e capire la sua gravità. 
Inizialmente non aveva detto nulla alla dottoressa, forse per una forma di pudore, aveva solo manifestato il dolore senza ammettere di conoscere il suo problema anche se in modo sommario. 
Dopo diversi accertamenti Umar è stato operato per un vizio congenito complesso. 
Qualche giorno dopo Stefano, seduto vicino al suo letto, ha riportato i saluti e i ringraziamenti del ragazzo.

La storia di Amin, di un canestro e di una pallina

Il nostro volontario Michele Carraro conosce Amin, 12 anni, dall’Afghanistan, il cui nome è di fantasia per rispetto della privacy, all’interno di una casa che ospita minori non accompagnati.
Gli operatori hanno chiesto l’intervento di Donk HM odv perché da quando è arrivato il ragazzo è chiuso in sè stesso, non gioca, non vuole uscire e non interagisce con gli altri ospiti se non con un coetaneo che parla la stessa lingua.
Michele, ancor prima di conoscerlo, da bravo papà pensa ad un modo per conquistarlo, ed acquista un canestro con una pallina per Amin.
Quando arriva in struttura trova un ragazzino minuto, schivo, che tiene la testa bassa ed è sempre accompagnato dal suo amico.
Dopo aver ricevuto il regalo Amin si apre un po’ e racconta che due anni prima il papà lo ha affidato ad un gruppo di persone buone per un lungo viaggio, direzione Belgio dove abita uno zio. Padre e figlio si sentono costantemente e gli operatori spiegano a Michele che la partenza è servita per metterlo in salvo dai talebani.
La visita ha esiti positivi, Amin è in salute, Michele consiglia dati gli atteggiamenti consiglia una visita con uno psicologo di problematiche infantili.
Diversi mesi più tardi il nostro volontario torna nella stessa casa per un altro minore e rincontra Amin, lo scopre più solare ed aperto, gioca con gli altri compagni a testa alta. Nella sua camera c’è ancora il canestro appeso, in Italia ha riacquistato un po’ della sua spensieratezza di bambino.

Una famiglia amorevole

Il nostro medico volontario Michele Carraro è stato contattato dalla famiglia Demir, il cui nome è di fantasia per rispetto della privacy.
La famiglia, di origine curda, composta da mamma, papà, la figlia maggiore di 12 anni, il fratellino di 8 e la sorellina di 2, ha preso contatto con Donk HM odv affinché i figli, dopo il lungo viaggio affrontato, potessero avere una visita di controllo.
Il dottore visita i bambini e li trova in salute: solo qualche malanno di stagione, tipico di quell’età. La visita è anche un’occasione per scambiare qualche parola con i genitori, che si aprono e raccontano la loro storia.
Dopo essere partiti dal loro villaggio in Kurdistan e aver affrontato il tragitto nascosti in un furgone sono stati lasciati, senza alcuna indicazione, in un bosco croato. Qui vengono resi prigionieri da alcuni cittadini che li maltrattano e li lasciano senza cibo ed acqua per giorni.
Quando vengono portati in un centro per migranti tentano la fuga a piedi e stremati raggiungono Trieste. La paura di ricevere ulteriori maltrattamenti e l’incertezza sul futuro sono forti, ma invece vengono accolti ed aiutati e trovano finalmente una situazione nella quale poter riporre le loro speranze. 
Alla fine del racconto percependo ascolto ed empatia abbracciano Michele e lo ringraziano. 
“Quando stavo andando via il bambino mi ha rincorso offrendomi una caramella. Un gesto che può sembrare banale ma che mi ha colpito e scaldato il cuore. Mi offriva un dolcetto, che probabilmente aveva sognato per mesi. Ho accettato quella caramella dal sapore speciale ringraziandolo per la sua straordinaria generosità”. 

Destina il tuo 5x1000 a Donk HM per assicurare cure sanitarie a tutti

Codice fiscale 901 335 403 29

Associazione DonK Humanitarian Medicine odv

Organizzazione di volontariato
per l’Assistenza Socio – Sanitaria


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